Alimentazione incontrollata
Alimentazione incontrollata
Comunemente detta anche “fame ansiosa” è un disturbo che compare nella tarda adolescenza o in età più adulta (a differenza dell’anoressia nervosa e della bulimia). Consiste in episodi ricorrenti (almeno in 2 giorni alla settimana) di alimentazione incontrollata (iperfagia) in persone che non sono in dieta ferrea oppure che si trovino in una situazione di stress.
All’episodio non seguono condotte eliminatorie o esagerato esercizio fisico, per cui la persona tende a diventare obesa (anche 20-30 kg in poche settimane). Gli episodi di A.I. si ripetono durante la giornata e con frequenza diversa. In genere ai pasti consueti il regime dietetico e regolare o tendenzialmente ipocalorico, ma è negli intervalli fra i pasti che si manifestano le crisi.
L’episodio è associato ad atti e sentimenti, quali:
– Mangiare più rapidamente del normale con scelta di una gamma di cibi attraenti per sapore, colore, consistenza (valore edonico).
– Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente piena;
– Mangiare di nascosto o da soli per imbarazzo.
– In situazioni sociali (es. pranzi, rinfreschi ecc.) la tendenza a sovralimentarsi può portare a situazioni imbarazzanti, per cui la persona evita di trovarsi in tali contesti (iperfagia prandiale);
– Mangiare senza fame fino a provare senso di affaticamento, disagio fisico e stato d’animo depresso;
1.1 Molteplicità fattori causali
- Tratti personologici di base quali insicurezza personale, ipersensibilità emotiva, di ansietà diffusa, di umore depressivo, i quali possono nel tempo esporre la persona a stress e sofferenza interiore ai quali reagisce con una sovralimentazione di compensazione
- Modalità appresa di auto sedazione dall’ansia depressiva di fronte allo stress di eventi esistenziali comuni o eccezionali (es.rotture sentimentali, violenze, difficoltà esistenziali, economiche, lutto, traumi vari) in persone poco do autocontrollo emotivo e con marcati sentimenti di inadeguatezza .
- Influenza del clima familiare e dell’atteggiamento dei genitori. Es. genitori che solitano usare cibi buoni ( dolci ed altro) per rassicurare, ricompensare o festeggiare il bambino o che dimostrano piacere se il bimbo mangia sempre tanto (presunto indice di salute).
1.2 Complicanze mediche
Patologie derivanti dal marcato sovrappeso e dall’obesità:
– Cardiovascolari e ipertensione;
– Metaboliche ( di frequente diabete);
– Osteo/articolari ( in primis ginocchia, anche);
– Gastrointestinali ( dilatazione dello stomaco, crampi intestinali, diverticolosi, rischio tumori intestinali,reflusso esofageo);
– Respiratorie (apnee notturne);
– Apparato immunitario (facilità alle infezioni);
– Ridotta aspettativa di vita.
1.3 Complicanze psico/relazionali
– Marcata disistima e autosvalutazione;
– Umore disforico e triste;
– Riduzione degli impegni e delle responsabilità legati al proprio ruolo(di madre, di moglie, di lavoratrice) giustificati dalla mole corporea;
– Difficoltà a compiere alcune attività di routine e di lavoro causa il peso e i disturbi collegati all’obesità;
– Ritiro sociale;
– Infelicità;
– Rischio di caduta nella depressione clinica.
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